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Cinquantesima edizione del Palio di Santa Giustina

“ERA IL 1955 – RACCONTA - ALLORA ERAVAMO UN PICCOLO PAESE DI QUALCHE MIGLIAIO DI ABITANTI. CONTADINI, OPERAI, QUALCHE “SIGNORE”. ERAVAMO UN GRUPPETTO DI RAGAZZI LEGATI ALLA PARROCCHIA, VOLEVAMO FAR QUALCOSA DI SPECIALE PER LA FESTA DEL PAESE, A INIZIO SETTEMBRE."

Ha compiuto settantanove anni Stefano Carzaniga. “Ma non li sento”, precisa. Cresciuto a Cantone, una vita a Bellusco, da quando aveva sedici anni passa le sue sere d'estate a lavorare come volontario, insieme a tante altre persone, per creare il “carro” del rione in cui è nato e vissuto. Lui e' un po' il simbolo di una tradizione unica in Italia: quella dei cari biblici fiorati
di Bellusco. La prossima edizione, a settembre, sarà la Cinquantesima. E il Comitato organizzatore, insieme ai Rioni, al Comune, alla Parrocchia e alla Pro loco stanno organizzando degli appuntamenti speciali per festeggiare, insieme. E ricordare, insieme.
Stefano Carzaniga se lo ricorda bene, come iniziò: “era il 1955 – racconta - . Allora eravamo un piccolo paese di qualche migliaio di abitanti. Contadini, operai, qualche “signore”. Eravamo un gruppetto di ragazzi legati alla parrocchia, volevamo far qualcosa di speciale per la festa del paese, a inizio settembre.
Ci venne un'idea: ognuno degli otto rioni in cui Bellusco era diviso doveva creare un carro fiorato. Ci riuscimmo, i carri per
quei tempi erano spettacolari. Tanto che un sacerdote ben presto ci propose di non scegliere temi laici, ma di rielaborare
ogni anno un tema della Bibbia. Non era mica facile dire “no”, quando un prete chiedeva. Così i carri fiorati diventarono
biblici, nacque il Palio di Santa Giustina, in onore della nostra patrona, Santa Giustina, una martire romana dei
primi secoli dopo Cristo, la cui reliquia è conservata nella nostra Chiesa Parrocchiale”.

E la tradizione resta. Solo un'interruzione di qualche anno: “poi abbiamo ritrovato l'entusiasmo per ricominciare – spiega Carzaniga – . A pensarci, non ho mai sentito di altre feste del paese fatte così, dove centinaia di persone, grandi e bambini, ogni estate lavorano nei loro rioni, per settimane per costruire una festa per tutti, con le abilità di ciascuno da mettere insieme a quelle degli altri”.E a casa Stefano Carzaniga ha anche tante foto dei pali da riguardare coi nipotini. 

“Mi han chiesto anche qual è stato il carro più bello. Forse tanti, ma uno solo è indimenticabile ”. Costruito qualche anni fa, tutto coi toni del verde. “Era il colore preferito da Valeria, una ragazza tanto speciale che amava fare i carri e che ci ha lasciati troppo presto, a diciassette anni appena”. Ricorda e abbassa la voce, Stefano Carzaniga.

Vicino a lui, il sindaco Roberto Invernizzi ascolta, commosso. “I carri non sono solo i 400 volontari, i 35mila fiori recisi, i tanti visitatori che ogni anno vengono a vederli da tutta la Brianza e non solo. Sono in tanti modi la storia del nostro paese. Dove non contano i numeri, contano le persone”.

Testata
Bellusco Informa
Autore
Leila Codecasa
Pagina
21
Pagina ove continua
21
Pubblicato il: Giovedì, 21 Giugno 2018

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