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Lavoro da casa: tra nuove opportunità e rispetto delle regole

IL LAVORO AGILE O SMART WORKING NON È UNA DIVERSA TIPOLOGIA DI RAPPORTO DI LAVORO, BENSÌ UNA PARTICOLARE MODALITÀ DI ESECUZIONE DELLA PRESTAZIONE DI LAVORO SUBORDINATO INTRODOTTA AL FINE DI INCREMENTARE LA COMPETITIVITÀ E DI AGEVOLARE LA CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E LAVORO.

Con il termine smart working si intende un nuovo modello organizzativo, fondato sulla possibilità di flessibilità e autonomia delle persone nella scelta degli spazi e degli orari da utilizzare nel proprio impiego, a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati. Osservando, però, le modalità di lavoro intraprese soprattutto durante e dopo la pandemia da Covid-19, quando si parla di smart working ci si riferisce principalmente alla sola trasposizione delle attività lavorative dall’ufficio alle mura domestiche. Questa modalità sembra ricalcare il telelavoro, mentre lo smart working, anche detto Lavoro agile, dalla legge n.81 del 22 maggio 2017 è così definito: “(…) allo scopo di incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, promuovono il lavoro agile quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa”.

La pandemia ha accelerato l’evoluzione dei modelli di lavoro verso forme di organizzazione più flessibili e intelligenti. Lo Smart Working è, quindi, una nuova dimensione del lavoro che oltre a permettere una significativa flessibilità rispetto al luogo di lavoro, comporta significativi vantaggi, come il miglioramento del work-life balance, l’aumento della motivazione e della soddisfazione e, infine, la riduzione di tempi e costi di spostamento. Lo smart working, infatti, ha un impatto anche in termini di sostenibilità: più giornate a settimana di remote working, comportano una riduzione degli spostamenti e quindi, una riduzione di emissioni di CO2.

Tra i nuovi spazi di lavoro che il ricorso allo smart working ha creato, un posto di primissimo piano va sicuramente riconosciuto all’ambiente domestico. Tantissimi lavoratori hanno cominciato a svolgere il proprio lavoro dal salotto di casa e, per questo, è fondamentale ribadire l’importanza della separazione dei luoghi e dei momenti della giornata da dedicare al lavoro e alle altre attività ad esso non connesse. Allestire una parte specifica della casa da dedicare al lavoro (idonea e a norma per lo svolgimento del lavoro, con scrivania regolata all’altezza e sedia ergonomica) e definire dei rituali di inizio e fine (come per es.: una passeggiata mattutina, prendere un tè o un caffè a metà pomeriggio, ecc…) sono punti essenziali per creare una sana separazione tra vita privata e vita lavorativa. Negli ultimi anni, l’ambiente domestico è diventato sede anche di molti altri lavori che vengono svolti da casa da liberi professionisti. Per questi, oltre all’idoneità degli spazi e strumenti, non può venire meno il rispetto delle regole per quanto riguarda la regolarità del lavoro e la sicurezza degli spazi.

Testata
Bellusco Informa
Autore
Stefano Stucchi
Pagina
10
Pagina ove continua
10
Pubblicato il: Venerdì, 01 Dicembre 2023

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