Alla fine Pedemontana la faranno veramente?
LA TRATTA D BREVE HA UNA LUNGHEZZA DI 9 KM. HA INIZIO IN CORRISPONDENZA DELLO SVINCOLO DI INTERCONNESSIONE CON LA TANGENZIALE EST, A NORD DI VIMERCATE, PROSEGUE VERSO EST, PIEGANDOSI POI A SUD PER ATTESTARSI CON L’INTERCONNESSIONE ESISTENTE TRA L'4 E LA TANGENZIALE EST ESTERNA.
L’interrogativo con cui è intitolato questo articolo non è una provocazione: finché non verrà scritta la parola “FINE” e il CIPESS (Comitato Interministeriale per la programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) approverà definitivamente la proposta di variante dell’opera, ogni scenario è ancora possibile. Lo dico senza alimentare false speranze, ma nella piena convinzione che l’interlocuzione fra Enti ed Istituzioni debba tenere conto delle peculiarità del nostro territorio e debba porre in essere ogni possibile correttivo per evitare scenari che compromettano per sempre, in modo irreparabile, la sostenibilità dei Comuni coinvolti dal progetto. La situazione, premetto, è complessa e intricata dal punto di vista amministrativo, fonte di preoccupazione per noi Amministratori e per voi Cittadini.
L’ultima parola, come detto, spetta al CIPESS che potrà esprimersi dando prescrizioni conseguenti all’interlocuzione che avrà direttamente, ed esclusivamente, con Regione Lombardia. I Comuni interessati dalla tratta “D breve”, fra cui Bellusco, hanno avanzato a Regione Lombardia e Provincia di Monza e Brianza numerose osservazioni per ridurre l’impatto dell’opera e per valutare la reale ricaduta sui flussi di traffico. Richieste, ad oggi, rimaste lettera morta. Regione Lombardia marcia spedita per la realizzazione delle tratte B2 e C di Pedemontana mentre per la tratta D intende variare il progetto: l’idea è quella di cantierizzare un nuovo tracciato denominato “D-breve”, in sostituzione della precedente proposta inserita a progetto che, oltrepassando l’Adda, si collegava all’A4 nel Comune di Dalmine.
La nuova progettualità interesserebbe il nostro territorio comunale ad ovest: da Vimercate, Pedemontana svolterebbe a sud, con un tratto parallelo alla Tangenziale est (a soli 3 km di distanza), per poi connettersi all’Autostrada A4 tra Agrate Brianza e Cavenago di Brianza, in prossimità dell’intersezione con la Tangenziale Est Esterna. L’autostrada, opera pubblica inserita in Legge Obiettivo, quindi d’interesse nazionale, prevede, inoltre, in questa nuova tratta D-breve, la realizzazione di uno svincolo tra Ornago e Vimercate con un doppio accesso dalla “bananina” di Vimercate e dalla SP.2 con innesto alla rotatoria di via Brianza.
Mi soffermo su questo aspetto: già oggi la Provincia di Monza e Brianza dichiara che la Strada Provinciale 2 (SP2) non è ulteriormente potenziabile: un nuovo svincolo e un carico di traffico senza precedenti comprometterebbe la tenuta dell’arteria e causerebbe, a cascata, danni all’intero sistema viario del Vimercatese. Regione Lombardia ha proposto questa variante descrivendola come di minor impatto ambientale rispetto alla tratta “D lunga”, ma è realistico prevedere gravi ripercussioni sul parco agricolo P.A.N.E., oltre alla mancata risoluzione dei problemi di traffico che interessano il nostro Comune e quelli confinanti, anche legati alla mancata realizzazione del nuovo ponte sull’Adda. L’iter procedurale, tuttavia, prosegue. Il 5 agosto 2023 CAL (Concessioni Autostradali Lombarde) ha avviato formalmente la procedura di variante dell’opera con la presentazione al CIPESS del progetto definitivo che il 3 ottobre 2023 ha ottenuto il parere favorevole dalla Giunta Regionale.
Il 16 ottobre ha preso avvio la conferenza dei servizi presso il Ministero dei Trasporti a Roma, alla quale partecipano anche la Provincia di Monza e Brianza e tutti i Comuni interessati dall’opera (Vimercate, Agrate Brianza, Bernareggio, Bellusco, Carnate, Sulbiate, Ornago, Cavenago di Brianza, Burago di Molgora, Caponago e Cambiago). In conferenza dei servizi è stata espressa congiuntamente da tutti noi Comuni la sostanziale contrarietà alla realizzazione dell’opera, motivata in una serie di osservazioni di carattere ambientale e viabilistico, oltre alla proposta alternativa di potenziamento delle infrastrutture esistenti (es. Tangenziale Est A51). Posizione a livello locale sostenuta pienamente dal Consiglio Comunale di Bellusco con una mozione di contrarietà alla "tratta D" dell’opera, approvata all’unanimità dai Consiglieri comunali.
Anche questo elemento va messo in rilievo: il no all’attuale progetto è super partes, supera le dinamiche politiche e partitiche, e unisce i rappresentanti locali che più di ogni altra persona conoscono le criticità del territorio. Nelle considerazioni depositate dai Comuni al CIPESS vi sono una serie di osservazioni mirate ad una riduzione dell’impatto complessivo dell’opera, come la riduzione da tre a due corsie per senso di marcia, l’eliminazione dello svincolo tra Vimercate e Bellusco e l’aumento consistente delle tratte di infrastruttura da portare in trincea e in galleria. Restiamo ora in attesa del pronunciamento del Ministero: nel frattempo si stanno attivando nuovi tavoli con Regione al fine di scongiurare la realizzazione di questo “mostro”, con l’obiettivo di costruire un dialogo fra tecnici e amministratori che permetta di recepire le nostre istanze.
A livello comunale, siamo consapevoli della necessità di muoversi in ogni direzione per evitare uno scempio irreparabile al nostro territorio: per il mese di gennaio, l’Amministrazione Comunale organizzerà un incontro pubblico per chiarire la situazione attuale anche alla luce degli sviluppi progettuali previsti per le prossime settimane. Al contempo, sarà l’occasione per unire le voci dei cittadini in una sola voce da far valere sui tavoli competenti. Qualora la nostra, anzi la vostra voce, non venisse ascoltata, proseguendo in rete con gli altri Comuni della “D Breve”, valuteremo ogni ulteriore azione che porti a rendere meno impattante l’invasività dell’opera, individuando ogni strada possibile per preservare il nostro territorio.