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IL DOMANI È NELLE NOSTRE MANI

L’IMPRONTA ECOLOGICA, IL CALCOLO DEL NOSTRO VIVERE SUL PIANETA

Essere consapevoli del nostro peso nel mondo vuol dire anche approcciare il tema della sostenibilità in modo scientifico e capire quanto ogni nostra azione (acquisto, consumo alimentare, spostamento, utilizzo di fonti energetiche…) impatta con il pianeta che ci ospita.

Per questo si usa l’impronta ecologica: un indicatore ambientale nato negli anni ‘90 che misura la “porzione di territorio” (sia essa terra o acqua ) di cui un individuo, una famiglia, una comunità, una città, una popolazione necessita per produrre in maniera sostenibile tutte le risorse che consuma e per assorbire i rifiuti.

Quanta terra spetta a ciascuno di noi?

Il calcolo effettuato per capire quanto territorio ognuno di noi ha a disposizione è stato fatto dividendo la terra e il mare produttivi per il numero di esseri umani che abitano il pianeta. Il risultato è che ciascuno di noi ha a disposizione 2,1 ettari. Ma occorre anche considerare la superficie necessaria alle altre specie, cioè alla conservazione della biodiversità, stimata in circa il 12% delle terre emerse. Sottratte le quali, per gli umani rimangono 1,98 ha (ettari) a testa – circa 2 campi di calcio.

L'italiano medio ha un'impronta ecologica di 4,4 ettari, molto di più di quanto abbia a disposizione. Quindi cosa fare? Come ridurre l’impronta ecologica Sicuramente il primo indispensabile passo è porsi la domanda: “Ne ho effettivamente bisogno?”, poi ridimensionare i consumi, a tutti i livelli. Sicuri che vi ci vogliano tre auto in famiglia? Anche se non usata un’auto ha avuto un costo produttivo a livello di risorse e ne utilizza per muoversi. A volte è meglio spostarsi a piedi o in bici o con i mezzi pubblici (a parità di percorso, l'impronta ecologica legata all'uso dell'auto è 12 volte maggiore di quella della bici e cinque volte più grande di quella di un mezzo pubblico). Pensando al cibo bisogna preferire tutto ciò che è fresco, vegetale (non di serra), biologico, di stagione, prodotto il più vicino possibile, poco o per niente lavorato, con imballaggio ridotto e riciclabile o, meglio ancora, riutilizzabile. Il consumo di carne e pesce va ridotto al minimo (la produzione di proteine animali "costa" sprechi enormi di energia). Il consumo di acqua minerale andrebbe eliminato, tanto più se in bottiglia di plastica.

Dicevano gli Indiani d’America: "Sotto la terra che calpestiamo ci sono gli occhi di sette generazioni che ci guardano, pronte a venire al mondo. Per questo i nostri passi devono essere leggeri". Per approfondire il tema e calcolare la vostra impronta:  https://www.footprintcalculator.org/

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Testata
Bellusco Informa
Autore
Rubrica a cura di Fridays For Future Bellusco
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Pubblicato il: Sabato, 19 Giugno 2021

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